Mi ritrovo a distanza di qualche mese, ad occuparmi delle fasi preliminari di nuove selezioni di personale.
I progetti in campo negli ultimi mesi sono cresciuti, ed ora, dopo l’essenziale fase di analisi e programmazione, e prima del taglio del nastro ufficiale, c’è necessità di trovare le persone giuste con cui salpare verso queste nuove avventure.
Ma quali sono le persone “giuste” dal mio punto di vista?
Dal mio punto di vista: si, ci tengo a sottolinearlo perché ogni azienda ed ogni imprenditore ragiona in modo differente.
C’è chi ricerca professionisti da pagare poco, stagisti, o chi ricerca le migliori figure perfettamente formate e pronte, presenti sul mercato.
La mia visione è differente da tutte queste ipotesi.
Ci sono caratteristiche a mio avviso imprescindibili per poter far parte del mio team di lavoro; quelle caratteristiche che ricerco sempre durante i colloqui, anche se ammetto, a volte alcuni aspetti sono difficili da comprendere al primo incontro!
Persone, prima di tutto.
Persone, con valori forti. Proprio così.
Quello che ricerco sempre è l’onestà, quel concetto ampio che anche lo stesso codice civile nel formulare i propri articoli in tema di rapporto di lavoro definisce come “buon padre di famiglia”.
Essere persone corrette e trasparenti per me è il fondamentale, primo in ordine di importanza, perché senza questo valore non c’è competenza che regga.
Ed il carattere?
Positività prima di tutto, non sopporto lavorare con persone negative, o che vedono sempre il bicchiere mezzo vuoto.
Oltre a questo, ci sono altri aspetti fondamentali, come la capacità innata di pensare al bene comune e non al proprio benessere, come univoca concezione e trasposizione del fattore lavoro.
Le aziende crescono con le capacità e la forza di tutti solo quando l’obiettivo è il benessere e la crescita del gruppo stesso, non quello individuale.
E’ inoltre per me importante ricercare la capacità del candidato di crescere e migliorarsi giorno per giorno, attraverso la formazione e il miglioramento personale dei punti deboli.
Proprio per questo chi si sente arrivato non è il mio collaboratore ideale (niente guru grazie).
Ora parliamo di competenze
Ovviamente essere solo brave persone non basta.
Questo mercato è sempre più competitivo e bisogna avere la capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati.
Per questo motivo, competenza ed attitudine non sono affatto un optional.
Competenti nel proprio ruolo quindi, con skill dimostrabili, perché i dati, ancora una volta, sono molto importanti.
Infine l’autonomia lavorativa: non controllerò mai a vista un mio collaboratore; le mie valutazioni saranno sempre orientate al raggiungimento (o meno) degli obiettivi prefissati.