Internet è un’incredibile opportunità, ma avere accesso a strumenti in modo gratuito o a basso costo, non significa in automatico utilizzarli ed avere i risultati desiderati.
Allo stesso modo, non significa essere in grado di utilizzarli in modo efficace.
Come ogni cosa, anche il marketing richiede impegno e dedizione. Test, misurazioni, studio e sempre nuove conoscenze.
Fare da soli si può, ma inevitabilmente i risultati non saranno come affidarsi ad un professionista.
Dico questo perchè molte persone, imprenditori, pensano che ad esempio, essendo Facebook gratuito, sia facile e semplice usarlo per trovare nuovi clienti; gestire una campagna di Google Ads sia semplice ed economico, visto che ogni tanto si riceve come incentivo per iniziare, un buono pubblicità “gratuito”; oppure che avere un sito home-made equivalga ad un sito web concepito e creato da chi lo esegue di mestiere.
La realtà è che come in tutte le situazioni, per fare un lavoro fatto bene, serve l’esperienza.
Per fare un paragone, è come andare da un medico: su internet se abbiamo mal di testa troviamo un sacco di informazioni, ma saremo in grado di selezionare quella giusta?
Marketing: cos’è davvero?
Alcuni lo definiscono pubblicità, altri promozione, in realtà l’ho sempre ritenuta una scienza.
La parola “marketing” in realtà, vuol dire tutto e niente: le discipline che si declinano al suo interno sono infinite, e possono acquisire tantissime sfaccettature anche in relazione al contesto e l’obiettivo da raggiungere.
C’è l’internet Marketing; la comunicazione efficace sul web è differente dalla comunicazione efficace su supporti cartacei; c’è poi il social media marketing, la promozione attraverso i social; il posizionamento organico di un sito, o la creazione di una landing page su cui far atterrare le campagne sponsorizzate.
Ci sono poi discipline trasversali come il neuromarketing, la customer experience, lo storytelling, il growth hacking.. il brand posizioning, ed il personal branding.. e potrei continuare con un infinito elenco.
Ora la domanda è: sembra ancora tutto così “semplice”?